mercoledì 16 aprile 2008

Quinta pura

Scena: sala prove dello Spiritual Ensemble.
Ore: circa le 22.00.
Protagonisti: il Maestro, i soprani, i mezzi soprani, i contralti

(Il coro sta provando una canzone nuova - Blessed be he - con il poliedrico presidente Fabio, si apre la porta)

Entra il maestro in arrivo da un turno di lavoro faticosissimo e lunghissimo (almeno a sentire lui). Dagli occhi allampanati e dai capelli che, solo perchè ce li ha corti, non sembrano come appena usciti dal ciclo delicato della lavatrice, ci si rende conto che ne ha già le palle piene di essere lì.
Ha male ovunque..l'occhio che cloppa, il polso che fa contatto col gomito, la gamba di legno, il solito fungo...vabbè il coro sopporta l'elenco di tutte le sue magagne.

(Il coro si smezza: uomini con il presidente al piano di sopra, donne con il maestro)

Il maestro è fenomenale. Per insegnare una parte nuova la metodologia è alquanto semplice e basilare:
1) il maestro suona UNA VOLTA, generalmente una frase musicale, con la tastiera
2) il coro, o la voce in quel momento impegnata, DEVE ripetere.
Il problema è che, dato che una frase musicale ha da n a n+1 note, i coristi ricordano le note in maniera inversamente proporzionale alla velocità con cui il maestro le ha suonate, quindi il risultato è una nota iniziale, qualche disastro centrale in cui ogni corista emette un numero di note proporzionale al numero di coristi, e le note finali che siccome imparate per ultime generalmente si ricordano. Non avete capito? Non preoccupatevi neanche noi ieri sera.
Ma questi sono dettagli...

(cambio di scena: impegnato ad insegnare la parte ai soprani il maestro si accorge che una notina non viene proprio benissimo)

Maestro (con voce che fa i seguenti step annoiato, infastidito, irritato, alterato): ma dai! ma come non viene! è facile! i contralti fanno la loro nota e voi fate la QUINTA PURA!
Sgomento, perplessità, angoscia, stupore e una mano che si alza (quella di Monica): "Maurizio (il maestro n.d.r.) io non so cosa sia una quinta, figuriamoci anche pura!??!".

Però da brava scolaretta e devota a "santa" Wikipedia sono andata a controllare:
"L'intervallo di quinta giusta è l'intervallo esistente tra due note distanti tra loro, 7 semitoni, ovvero 3 toni e due semitoni. Per esempio, la quinta giusta del Do è il Sol. Due note distanti tra loro una quinta giusta suonate insieme in un bicordo armonico hanno una, consonanza perfetta, quindi le due note si fondono insieme in una piacevole armonia."
La prossima volta che dovrò "cantare in quinta" spero solo che il pezzo non sia già finito mentre io sono li indurita che conto gli n toni e gli n semitoni.


2 commenti:

Pres ha detto...

fantastico. Hai reso perfettamente la serata. Anche se non ero testimone di questa scena apocalittica, devo dire che non dubito si sia svolta così. anche perchè di queste....ascesi musicali...ne sono piene le prove!!!

arianna ha detto...

se ci penso ancora mi sbellico...! E pensare che noi realizziamo questa quinta pura solo ed unicamente per una botta di c**o!