lunedì 7 aprile 2008

Gradisca d'Isonzo - Messa degli Angeli

Arriviamo a Sagrado alle cinque. Il tempo è uggioso e freddo, sembra quasi che anche la natura voglia partecipare sommessamente a questa giornata. L’appuntamento è uno di quelli che non può lasciare indifferenti, siamo stati chiamati a dare il nostro contributo musicale alla Santa Messa degli Angeli, messa celebrata in suffragio dei giovani prematuramente scomparsi.
Entrando in chiesa incontriamo Daniela la promotrice di questo appuntamento che si rinnova per il quarto anno consecutivo, ci sorride, è contenta di vederci, è lei che ci vuole ogni anno come accompagnatori corali della celebrazione, ma nei suoi occhi puoi leggere tutta la tristezza, la disperazione e la rabbia di un genitore che ha perso un figlio.
Mentre proviamo, mentre cerchiamo l’acustica migliore, mentre facciamo delle cose per noi normali ma che sembrano stonare con tutto quello che questo appuntamento significa, li vediamo entrare in chiesa ed accomodarsi sui banchi. Genitori uniti nella comunione di questa drammatica esperienza, seguiti da familiari ed amici che portano anch’essi quello schianto nell’anima. Non puoi non sentirti vicino a quel dolore, non puoi non commuoverti davanti ad occhiali scuri che cercano di mascherare le lacrime, non puoi non accennare un sorriso di conforto davanti ad occhi vacui che ti guardano.
Quando poi rientriamo in chiesa pochi minuti prima dell’inizio della funzione, ci colpisce subito l’atmosfera che aleggia nell’aria...un misto di disperazione e speranza che ti tocca nel profondo. Allora cerchi in qualche modo di creare una barriera tra te e l’emozione che ti circonda, in fondo non è il tuo dolore, è il dolore di qualcun altro che neanche conosci, ma è una cosa impossibile da fare, non puoi non partecipare al dolore di quelle persone, genitori che hanno perso un figlio, genitori la cui vita si è fermata in quell’attimo. E allora fai l’esatto contrario, cerchi con tutto te stesso di fare in modo che quell’emozione ti prenda con se, per poter capire, per poter comprendere cosa voglia dire quel vuoto che si è creato nella vita di questi genitori e ti sforzi di cantare al tuo meglio, come se il nostro canto servisse a dare un attimo di gioia e di serenità a quei cuori affranti.
Tutto d’un tratto una cadenza ti colpisce, sono nomi, i nomi di tutti quei giovani per i quali siamo qui. E quel sentimento palpabile che ci sta accompagnando durante tutta la celebrazione ti entra nell’anima ad onde, un’onda per ogni nome che viene letto, un’onda per ogni segno della croce che viene fatto, un’onda per ogni lacrima che scende.
Poi però ti volti e vedi una bimba bionda che ti guarda, due occhioni azzurri dentro i quali leggi gioia, voglia di vivere, curiosità e tutto ciò ti scuote e pensi che allora veramente la vita vale la pena di essere vissuta nonostante tutto.
“I vostri figli sono nella luce di Dio come lo sono nella luce dei vostri occhi e del vostro cuore”

5 commenti:

Ciao ha detto...

Mi sono emozionato nel leggere le cose che hai scritto descritte così bene e in maniera toccante. Indubbiamente questi sono dolori che non possono che lasciare un vuoto infinito e sconvolgere in qualche modo anche chi non ne è direttamente coinvolto... ma poi bisogna cercare di guardare avanti alle cose belle della vita coscienti della coesistenza di queste situazioni così "difficili" cercando magari di trarne qualcosa di positivo per noi e chi ci è vicino. Roby

Anonimo ha detto...

Era la prima volta che partecipavo a questa messa e devo dire che tra i vari concerti a cui ho cantanto questo è senza dubbio quello più forte come emozioni che ho provato.
Più volte ho fatto vera fatica a trattenere le lacrime anche perchè, purtroppo, ti senti coinvolto nel dolore di questi genitori. Vedi nei loro occhi tutto il dolore che stanno provando, vedi degli occhi spenti perchè dicono non ci sia dolore più grade della morte del proprio figlio...
Per me nonostante siano passati ormai 4 anni il ricordo è subito andato a Silvia una mia grande amica che avrebbe dovuto farmi da testimone ma 3 mesi prima del matrimonio è morta in un incidente....
Pensi ad una ferita che non si chiuderà mai che continuerà sempre a farti male ma ieri mi sono detta di non piangere e di cantare con tutto il cuore solo per lei...
spero davvero di avere nuovamente l'onore di partecipare alla Messa degli Angeli per poter dare il mio contributo seppur minimo a queste persone!

Unknown ha detto...

concordo con quello che avete scritto....sono dei dolori immensi che vanno contro il normale circolo della vita...bisogna però trovare la forza in qualcosa per andare avanti e per cercare di sopravvivere...speriamo di aver in qualche modo alleviato questo atroce dolore col nostro canto

arianna ha detto...

Vi posto il commento di Daniela:

Vi ringrazio delle belle parole che avete usato nei riguardi della nostra messa e questo non ve lo dico solo io ma tutte quelle persone che partecipando alla funzione rimangono meravigliate dal calore che sapete emanare dando un senso diverso a quel dolore che non permette di respirare.
Anche i sacerdoti hanno avuto parole d'apprezzamento esprimendo la volontà di continuare con il vostro repertorio anche in momenti diversi da quello appena trascorso.
Grazie di cuore e l'invito e la speranza è che possiate esserci anche il prossimo anno.
Grazie ancora a presto Daniela

il baritono ha detto...

Non so descrivere le sensazioni che provo ogni volta che cantiamo a questa messa,il morso che mi prende allo stomaco,la stretta al cuore come di una mano che non molla mai la presa...e il pensiero va inevitabilmente ai miei due figli, al fatto che potrei esserci anche io su quei banchi.Poi cerco di far prevalere la ragione e mi sforzo di cantare al meglio di sempre.Credo che ogni tanto ci faccia bene capire, attraverso chi soffre,quanto siamo fortunati.Ale