Oramai ci siamo...mancano 24 ore alla partenza...Inshallah! Si perchè dopo che Myair ci ha spostato il volo quattro volte (due la partenza e due il ritorno), fino a che non ho il sedere ben piazzato sul sedile e non sento il comandante che dice "Benvenuti ad Istanbul" non ci credo. Uomini del coro collaborate e toccatevi tutto quello che c'è da toccare.

La partenza è impellente quindi è arrivato il momento di fare una checklist delle cose da non dimenticare:
- repellente anti zecca. Il buon Omer dice che a Istanbul non c'è alcun problema zecche, l'ANSA dice che le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici sono addirittura un paio di centinaia, nel dubbio meglio partire premuniti, onde evitare di sentirsi dire "te l'avevo detto io".
- lenzuola. Anche se presentarsi in un albergo con un paio di lenzuola portati da casa non è proprio segno di fiducia, ma se non si vuole correre il rischio di aver problemi di igiene e di pulizia, eviterei di portare le lenzuola di Pippo, Pluto e Paperino oppure quelle con i fiori della nonna, così giusto per non sentirsi dire "questi italiani, popolo di mammoni".
- divisa. Mi raccomando la divisa del coro, si si quella blu elettrico con le paillettes, oppure l'altra quella t-shirt sempre blu elettrico con la farfalla sulla schiena, così evitiamo domande del tipo "chi è quel reietto che canta vestito in modo diverso?".
- medicinali. Anche se a Barcellona Giovanni ci ha insegnato che i farmacisti conoscono il linguaggio dei segni non è detto che anche in Turchia lo conoscano, quindi se avete necessità di medicinali o anche solo per un'aspirina è meglio portarsela da casa, non so come sia la Ataturk Aspirin.
Proporrei inoltre anche una checklist delle cose che potete tranquillamente lasciare a Udine:
- macchina fotografica. Da indiscrezioni di corridoio pare che Rinaldo abbia comprato una seconda scheda di memoria per la sua digitale, quindi siamo in una botte di ferro, il book di Istanbul sarà opera sua.
- minigonne e maglie super scollate. Se non vogliamo finire in qualche casino, a scelta, per vilipendio ad Allah o per istigazione alla prostituzione proporrei di lasciarle a casa, così giusto per evitare a Omer di trattare per il nostro rilascio.
- gioielli. Se è meglio non dare nell'occhio con vestiti appariscenti, è anche meglio non farlo indossando gioielli stile albero di Natale, sempre per evitare a Omer fastidiosi interventi tipo "salviamo il turista italiano dall'assalto dei giannizzeri".
Su tutto però bisogna portarsi appresso una certa dose di buon senso, di intelligenza e di prudenza. Senza nulla togliere alle persone turche, andiamo comunque in un paese straniero dove usi e costumi sono diversi dai nostri, dove lo stile di vita è diverso e dove ciò che a noi risulta normale e apparentemente innocente può turbare o infastidire gli altri.
Buon viaggio!

La partenza è impellente quindi è arrivato il momento di fare una checklist delle cose da non dimenticare:
- repellente anti zecca. Il buon Omer dice che a Istanbul non c'è alcun problema zecche, l'ANSA dice che le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici sono addirittura un paio di centinaia, nel dubbio meglio partire premuniti, onde evitare di sentirsi dire "te l'avevo detto io".
- lenzuola. Anche se presentarsi in un albergo con un paio di lenzuola portati da casa non è proprio segno di fiducia, ma se non si vuole correre il rischio di aver problemi di igiene e di pulizia, eviterei di portare le lenzuola di Pippo, Pluto e Paperino oppure quelle con i fiori della nonna, così giusto per non sentirsi dire "questi italiani, popolo di mammoni".
- divisa. Mi raccomando la divisa del coro, si si quella blu elettrico con le paillettes, oppure l'altra quella t-shirt sempre blu elettrico con la farfalla sulla schiena, così evitiamo domande del tipo "chi è quel reietto che canta vestito in modo diverso?".
- medicinali. Anche se a Barcellona Giovanni ci ha insegnato che i farmacisti conoscono il linguaggio dei segni non è detto che anche in Turchia lo conoscano, quindi se avete necessità di medicinali o anche solo per un'aspirina è meglio portarsela da casa, non so come sia la Ataturk Aspirin.
Proporrei inoltre anche una checklist delle cose che potete tranquillamente lasciare a Udine:
- macchina fotografica. Da indiscrezioni di corridoio pare che Rinaldo abbia comprato una seconda scheda di memoria per la sua digitale, quindi siamo in una botte di ferro, il book di Istanbul sarà opera sua.
- minigonne e maglie super scollate. Se non vogliamo finire in qualche casino, a scelta, per vilipendio ad Allah o per istigazione alla prostituzione proporrei di lasciarle a casa, così giusto per evitare a Omer di trattare per il nostro rilascio.
- gioielli. Se è meglio non dare nell'occhio con vestiti appariscenti, è anche meglio non farlo indossando gioielli stile albero di Natale, sempre per evitare a Omer fastidiosi interventi tipo "salviamo il turista italiano dall'assalto dei giannizzeri".
Su tutto però bisogna portarsi appresso una certa dose di buon senso, di intelligenza e di prudenza. Senza nulla togliere alle persone turche, andiamo comunque in un paese straniero dove usi e costumi sono diversi dai nostri, dove lo stile di vita è diverso e dove ciò che a noi risulta normale e apparentemente innocente può turbare o infastidire gli altri.
Buon viaggio!
2 commenti:
che dire se non BUON VIAGGIOOOOOOOOOOO
pensatemi mentre sarete via perchè io vi penserò molto!!!
lenzuola. Anche se presentarsi in un albergo con un paio di lenzuola portati da casa non è proprio segno di fiducia, ma se non si vuole correre il rischio di aver problemi di igiene e di pulizia, eviterei di portare le lenzuola di Pippo, Pluto e Paperino oppure quelle con i fiori della nonna, così giusto per non sentirsi dire "questi italiani, popolo di mammoni".
...io avevo portato quelli di Tom&Jerry!
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