martedì 29 maggio 2012

Lezione di Canto n. 1

La rete è un grande contenitore, un po' borsa di Mary Poppins, un po' grande pattumiera. Ci puoi trovare di tutto cose belle, cose brutte, cose così così; molte utili, molte di più inutili. Basta che qualcuno pubblichi una notizia, un pensiero, un immagine e già se ne trovano mille cloni, rimbalzati da siti a blog e affini.
All'interno di tutto questo marasma però, capita a volte che qualcuno si distingua, che si inventi quel qualcosa che lo rende unico e lo faccia emergere tra la massa.
E' quello che succede a Matteo Zenatti con le sue "Lezioni di canto" pubblicate su Youtube.
L'obiettivo è quello di dare delle nozioni di vocalità in maniera originale ed ironica, dando un taglio innovativo e senza annoiare. A dir poco illuminante.

Lezione n° 1


7 commenti:

gianna ha detto...

molto bella l'immagine... in questo periodo di grande austerità è importante riscoprire il valore di quello che viene buttato in pattumiera a volte prima che il suo ciclo vitale sia esaurito! è l'arte del riciclo!!! :O) una seconda vita all'immondizia!

federico ha detto...

Non conosco questo signore ma veramente nel mondo "internet" trovi di tutto! ora non serve neanche studiare basta guardare un video per pensare di sapere! W il kitch!

Matteo Zenatti ha detto...

Intervengo subito in quanto creatore del video: fin dalla prima pubblicazione di questa lezione, nata come gioco, e poi protratta fino alla numero otto, ho ribadito in ogni commento lasciato sotto il video, e in ogni email che mi è stata inviata, che il vero studio del canto è fatto appunto, studiando con un maestro che ti segue, e spendendo ore del proprio tempo nel cercare di affinare i concetti acquisiti, e di liberare al meglio la propria voce. Ho passato vent'anni in questa maniera per poterlo dire.

Se cliccate Matteo Zenatti su Google, ed entrate nel mondo "internet", come dice Federico, scoprite chi sono e cosa faccio, non è difficile.

Scoprendo magari che insegno da anni, fisicamente, in una scuola, e che pratico il canto, repertorio medievale, rinascimentale, barocco, e oltre, in concerto da almeno 25 anni.

Commentate pure come volete, il bello di Internet è questo.
Vi invito poi a pensare alle quattro acche scritte in quel video, che dopotutto sono l'argomento del medesimo. Se non esiste problema sulla vostra postura, ne sarò felicissimo. Se vi vorrete chiedere come vi ponete, col vostro corpo, nei confronto del gesto del canto, sarò ancora più felice.

Saluti a tutti.
Matteo Zenatti

Anna ha detto...

L’ironia,come la voce, sono strumenti difficili da usarsi e da quello che grazie a questo interessantissimo blog ho conosciuto di Matteo Zenatti, pare che questo signore li utilizzi entrambi con maestria.
In quanto a immondizie e pattumiere le faccio i miei complimenti perché leggendo il suo commento si percepisce chiaramente un certo olezzo fastidioso che non lascia spazio neppure all’arte del riciclo.
I miei complimenti vanno infine e soprattutto al maestro Zenatti per il suo l’approccio didattico mirato a far breccia nella sensibilità giovanile con l’umorismo e la semplicità che solo un docente che possiede in pieno la sua materia può esprimere.

Spiritual Ensemble Choir ha detto...

Buongiorno a tutti!
Grazie a Matteo Zenatti per la sua "provvidenziale" risposta; continueremo a pubblicare le tue lezioni anche se potranno non piacere a tutti...ma a noi piacciono molto!
Grazie a Gianna e Federico per essere passati a trovarci e per aver lasciato il loro personale punto di vista.
Grazie ad Anna, nostra devota follower.

Anonimo ha detto...

Egregio signor Zenatti, il mio commento non era rivolto a Lei. Ho letto il suo curriculum prima di postare e lei è un professionista. Il mio commento era ironico: tante persone pensano che vedendo un video di pochi minuti come il suo basti per sapere quello che lei e chi come lei ha studiato in anni e anni. Tutto qui.
Alla signora Anna dico solo di avere un po' di ironia e di leggere anche tra le righe come credo faccia molto bene sia il signor Zenatti sia la signora Gianna.
Federico

Anna ha detto...

La comunicazione non ha solo la funzione di contatto sociale (la solitudine è la paura principale dell’uomo) ma anche quella informativa( trasmettere la corretta informazione). Se era quello sopra descritto il senso del suo primo messaggio non si era affatto compreso come non si è peraltro compresa l’ironia della signora Gianna. Mi fa molto piacere saperlo... ma caro Federico, rispolveri il suo italiano perché non basta comunicare, bisogna anche accertarsi che il messaggio possa essere correttamente interpretato. Forse lei non è di madre lingua italiana, e in tal caso mi scuso, ma mi creda, è difficile leggere fra le righe quando le righe mancano .
O forse, (mio limite non capirlo), lei ha solo un superbo senso dell’economia delle parole?
Cordiali saluti.
Anna